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FINANZIARE UN BUSINESS – parte 1 –

Mi capita spesso di ricevere mail da imprenditori improvvisati, rimasti scottati da investimenti andati male. Mi chiedono consigli su come poter recuperare, almeno in parte, i sudati investimenti con contributi a fondo perduto.
Purtroppo il più delle volte non c’è molto da fare: le spese sono state affrontate e i debiti aumentano.

A volte questo è successo a causa di una errata valutazione dei business sui quali hanno investito, ma la maggior parte dei casi riguarda la fretta di aprire senza prima aver controllato a quali bandi e quanti contributi a fondo perduto potevano accedere per ridurre o azzerare l’indebitamento con le banche.

Per questo motivo ho pensato che potesse essere utile rispolverare una vecchia storia nella quale spiego, in poche e semplici righe, l’importanza cruciale di un’accurata ricerca di agevolazioni e contributi per i business sui quali si intende investire le proprie risorse.
Credo sia utile rileggerla in questo momento di crisi di liquidità, cruciale per chi comincia una nuova attività e che vuole investire per scommettere su se stesso e fare affari.

Buona lettura.

Nella mia esperienza di consulente e studioso di finanza agevolata per gli investimenti, ho visto funzionare sempre e solo le strategie semplici e applicate con largo anticipo rispetto all’avvio della propria impresa.
Oggi provero’ a raccontarvi come dovreste comportarvi prima di aprire un’attività, cercando di farlo nel modo piu’ semplice che io sia siuscito ad immaginare. Non fate caso ai dettagli poco ‘business’,me ne scuso in anticipo: quello che conta e’ la strategia di fondo.

Comincio subito.

Ci sono due amici che abitano nello stesso quartiere.
Uno di questi amici, Giovanni, e’ un cuoco intraprendente e ha messo su un business molto semplice: apre un bar-ristorante.
Siccome e’ molto bravo nel suo mestiere, non vuole perdere tempo, riesce a convincere alcuni parenti a mettere la firma per un prestito bancario da 100.000 euro che servono per acquistare gli arredi, un forno all’avanguardia e le attrezzature per ottimizzare la produttività del ristorante.
E i risultati sono davvero buoni: in un anno ha fatturato per 150.000 euro con spese per 130.000 euro, con un guadagno di 20.000 euro.
Non male per il primo anno di attività, se solo quel guadagno non fosse eroso dalle scadenze del debito.
Infatti quei 20.000 euro di profitti non sono sufficienti per rimborsare le rate del mutuo bancario. Ricordate i 100.000 euro presi a prestito con le firme di garanzia dei famigliari?
Per attrezzature e arredi la durata del finanziamento non può superare i 5 anni. Bisogna però aggiungere gli interessi, che fa 2.000 euro di rata mensile, per 12 mesi si arriva a 24.000 euro all’anno da rimborsare.
Significa 4.000 euro di “fuori fido” bancario, una cifra piccola, quasi irrisoria paragonata all’investimento complessivo del progetto, appena il 4% di 100.000 euro di mutuo complessivo. Eppure così carica di conseguenze che Giovanni non poteva immaginare.
…fine parte 1 …

(Se devi aprire un’attività da zero, clicca qui per i consigli)

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Rivendell
Rivendell
11 anni fa

Buongiorno, ho trovato molto interessante la prima parte di questo aneddoto: rispecchia ampiamente la nostra situazione! Purtroppo! Oggi avremmo bisogno di un’iniezione di liquidità (almeno € 50.000) per liberarci dai debiti che abbiamo accumulato. Non sono debiti nei confronti della Banca, bensì nei confronti di fornitori (nella fattispecie il supermercato e il proprietario dell’immobile, al quale non corrispondiamo l’affitto da ormai un anno). Sono entrambi molto tolleranti: mai un sollecito, anzi, soprattutto il proprietario ci ha ripetuto più volte di stare qui tranquilli. Sa che stiamo facendo del nostro meglio con la struttura che ci siamo ritrovati per le mani… Leggi il resto »

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