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Emergenza Coronavirus: l’Italia che non si arrende

Dalle invenzioni dell’ingegno italiano ai bonus del “Cura Italia”, tutti insieme per far fronte al COVID-19

In Italia c’è un tessuto di start up innovative, ditte artigiane e professionisti che non si arrendono all’emergenza Coronavirus che sta flagellando il mondo intero.

C’è chi ha dovuto sospendere l’attività a causa delle ordinanze anti-contagio, ma non per questo resta con le mani in mano.

Ci sono imprese che hanno riconvertito il loro comparto produttivo per sostenere lo “sforzo bellico” contro questo nemico invisibile.

Molte aziende stanno dando una vera svolta alle loro attività.

E mentre tutta Italia si affanna per trovare mascherine e respiratori, due idee arrivano a dare speranza ad ospedali, pazienti e medici in difficoltà per la mancanza di risorse e attrezzature.

Da maschera subacquea a respiratore d’emergenza: l’idea di Isinnova

Ti ricordi quando la scorsa estate hai indossato la tua maschera subacquea nuova fiammante appena acquistata da Decathlon?

Bene, da quella “semplice” maschera subacquea per lo snorkeling una startup di Brescia ha ricavato una maschera respiratoria d’emergenza.

“L’idea è arrivata da un medico, il Dott. Renato Favero, che ci ha contattato la settimana scorsa per riuscire a realizzare dei caschi respiratori partendo da una maschera da sub”, racconta l’ingegnere Cristian Fracassi, nonchè CEO della Startup Isinnova.


Dopo aver ottenuto dall’azienda produttrice il disegno Cad, i progettisti hanno studiato la maschera per capire come modificarla e integrarla con un nuovo componente di loro invenzione: la valvola Charlotte.

Stampata in 3d, è stata testata all’ospedale Civile di Brescia su pazienti in stato di difficoltà respiratoria e ha dimostrato di funzionare.
La maschera respiratoria d’emergenza che ha progettato Isinnova ha numerosi vantaggi:

  • il dispositivo è ricavato da una maschera che è facilmente reperibile sul mercato, quindi tutti possono acquistarla.Inoltre gli ingegneri specificano che “la valvola Charlotte è stata brevettata, ma il file per la sua realizzazione è gratuitamente a disposizione di tutti i makers che volessero stamparla.”
  • la maschera respiratoria ha molta aderenza sul viso di ogni persona poiché è stata progettata per andare sott’acqua.

Grazie a questa brillante idea, oggi ben 6 ospedali d’Italia la stanno utilizzando su pazienti affetti di COVID-19
Una stampante 3d per la creazione di mascherine protettive.

Da nord a sud le idee innovative non hanno davvero confini.

Da Messina un gruppo di giovani lancia un appello a chiunque abbia una stampante 3d per realizzare delle mascherine protettive.

Il prototipo di mascherina chirurgica realizzato da Giovanni Bombacci risulta essere compatibile con i protocolli medici-sanitari.

Proprio per questo, Giovanni lancia un appello a tutti coloro che dispongono a livello professionale di una Stampante 3d per stampare una certa quantità di mascherine protettive.

Ad oggi però questo prototipo non dispone ancora delle certificazioni sanitarie obbligatorie.
Ci uniamo all’appello dell’inventore per condividere il più possibile il suo progetto e fare in modo che diventi autorevole e soprattutto disponibile a tutti i cittadini.

L’aiuto del decreto “ Cura Italia” a favore di chi produce dispositivi anti-contagio

Cinquanta milioni di euro: è la cifra stanziata da Invitalia a favore delle imprese che producono attrezzature e dispositivi di protezione per la lotta al coronavirus.

Se vuoi ampliare l’azienda o convertire una parte della tua produzione e iniziare a sfornare questi prodotti sanitari per la lotta al contagio, il Cura Italia prevede un mutuo agevolato a tasso zero a copertura del 75% del programma di spesa, rimborsabile in 7 anni.

Tuttavia, più sarai veloce nel mettere in attività la nuova produzione, più sarà alta la fetta che ti verrà trasformata in contributo a fondo perduto.

Significa che non dovrai più restituire il contributo che hai ricevuto, e per agevolare ancora di più questa conversione l’intero iter di approvazione del contributo verrà espletato in soli 5 giorni.

Se stavi pensando di mettere la tua azienda al servizio di questa grande battaglia ma ti mancavano i fondi necessari, il contributo del 75% del Cura Italia è l’agevolazione che fa per te.

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Ti aspetto per i prossimi aggiornamenti,
Fabio Centurioni

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