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Crediti d’imposta 2023 per Macchinari 4.0 e investimenti in software

Incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Bonus Macchinari 4.0

Chi sono i beneficiari delle agevolazioni?

Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali tradizionali è riconosciuto a tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla loro forma giuridica, settore economico, dimensione, regime contabile e sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Anche gli esercenti arti e professioni, i soggetti aderenti al regime forfetario, le imprese agricole e le imprese marittime possono beneficiare di questo credito d’imposta.

Tuttavia, sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale, nonché le imprese destinatarie di sanzioni interdittive previste dal decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

Per poter beneficiare di questo beneficio, le imprese devono rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e adempiere correttamente agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

 

Come si accede all’agevolazione?

Per i beni tecnologicamente avanzati, sia materiali che immateriali, le imprese devono presentare una perizia tecnica asseverata firmata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti negli appositi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

Questi documenti devono dimostrare che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da essere inclusi negli elenchi previsti dagli allegati A e B e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, è sufficiente una dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa.

 

Entità delle agevolazioni

È riconosciuto un credito d’imposta in misura pari a un importo percentuale dei costi sostenuti per gli investimenti in beni strumentali tradizionali e tecnologicamente avanzati, sia materiali sia immateriali. Per ciascuna categoria sono previsti limiti di spesa ammissibili.

Il credito può essere utilizzato in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, dal periodo d’imposta di entrata in funzione dei beni (per i beni strumentali tradizionali) o di interconnessione degli stessi (per i beni strumentali 4.0). Il credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini delle Imposte sui redditi e dell’Irap.

1. Beni strumentali materiali  tecnologicamente avanzati

Agevolazioni per acquisti o acconti versati nel 2021

  • 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Agevolazioni per acquisti o acconti del 20% versati entro il 2022

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Agevolazioni per chi acquista dal 2023 al 2025

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

QUI PER CONSULTARE I BENI AGEVOLABILI (ALLEGATO A) EX IPER AMMORTAMENTO

 

2. Beni strumentali immateriali (es: software e servizi) tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • 2021: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2022: 50% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore
e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

QUI PER CONSULTARE I BENI INCLUSI (ALLEGATO B)

 

3. Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento) diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A (non macchinari 4.0):

  • 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore
e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

4. Altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel citato allegato B

  • 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
  • 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore
e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

Esclusioni

Sono esclusi dal beneficio in esame gli investimenti in:
-veicoli di cui all’art. 164, comma 1, TUIR;
-beni materiali strumentali per i quali il DM 31.12.88 prevede un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%;
-fabbricati e costruzioni;
-beni ricompresi nei seguenti gruppi.

-beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia / acqua / trasporti, infrastrutture, poste / telecomunicazioni, raccolta e depurazione delle acque di scarico e smaltimento rifiuti.

 

il credito di imposta è cumulabile? E’ tassabile?

  • Non è tassato ai fini IRPEF / IRES / IRAP;
  • non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi / componenti negativi ex artt. 61 e 109, comma 5, TUIR;
  • è cumulabile con altre agevolazioni aventi ad oggetto gli stessi costi, a condizione che il cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito ai fini IRPEF / IRES e della base imponibile IRAP, non comporti il superamento del costo sostenuto, ossia il cumulo di più agevolazioni non deve superare il 100% del valore del macchinario.

 

Nuova Sabatini 2023 Le Agevolazioni sull’accesso al credito per acquisto dei beni strumentali

 

 

 

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